“Danzerò fino all'ultimo spasimo“
Rudolph Nureyev
Cosa è successo? Perchè la danza da espressione di felicità, da momento di seduzione, di contatto con il divino, si è trasformata nella più lontana, nella meno amata delle arti? A cosa si deve questo allontanamento dall'uomo? Eccessivo accademismo?
Cerco questa risposta da tempo....ho trovato solo una risposta parziale. So invece che chi si avvicina alla danza e ne viene rapito, senza danza non può più vivere. E' una droga pericolosa, una ricerca costante di emozioni, di nuovo, di sublime.
Avevo 8 anni quando ho sentito il desiderio di conoscere i confini del mio corpo e imparare a gestirlo, ad agirlo, a muoverlo: da allora, per strada e tecniche e conoscenze sempre diverse, non mi sono più fermato!
Ovviamente anche il mio ruolo di didatta cambia costantemente: ho trasmesso inizialmente quanto ho imparato all'Accademia Nazionale di Danza, poi quello che mi veniva regalato dai Maestri con cui studiavo come danzatore, poi dall'esperienza maturata in palcoscenico, poi il Pilates, la posturologia, ecc.
Il cammino di chi ama insegnare non si ferma mai e non deve! Anche nel campo dell'arte e dello sport - la danza è sempre in equilibrio tra i due - la ricerca e l'evoluzione non si arresta mai: compito di chi insegna e offrire le nozioni più aggiornate e gli strumenti più utili a chi questo chiede alla sua esperienza. Troppi insegnanti si accontentano di studiare ad un'unica fonte, magari una piccola scuola, e di ripetere quanto appreso, senza preoccuparsi del necessario aggiornamento...è come vendere lo stesso prodotto per anni: noia, mancanza di stimoli, aridità...la danza, i nostri allievi meritano prima di tutto amore! Ma non quello lezioso, delle smancerie che non fanno proprio per me: quello del profondere tutto quello che so, di darmi agli allievi come una fonte alla quale dissetarsi, una fonte sapiente, saggia e inesauribile fonte di passione e amore per l'arte di Tersicore!